Oggi mi voglio destreggiare nel fare la mia prima
recensione. Non so bene cosa ne uscirà, spero qualcosa di positivo. Se così non
fosse, perdonatemi e ditemi dove e in che cosa ho sbagliato. Accetto critiche
purchè costruttive.
Antonio Moresco – La Lucina – Libellule Mondadori anno 2013
Antonio Moresco è nato nel 1947 a Mantova, ha scritto
parecchi libri tra cui appunto La Lucina e L’Addio. che io ho letto entrambi.
E’ il fondatore del blog Nazione Indiana con Dario Voltolini da cui si è allontanato
per creare una rivista di nome Il primo amore, sempre con Dario Voltolini
Sono le uniche informazioni che conosco di lui, per maggior dettagli è meglio
consultare Wikipedia. ;-)
Sono venuto qui per
sparire, in questo borgo abbandonato e deserto di cui sono l’unico abitante.
Il sole è appena scomparso dietro il crinale, la luce si sta spegnando. In
questo momento sono seduto a pochi metri dalla mia piccola casa, di fronte ad
uno strapiombo vegetale. Guardo il mondo che sta per essere inghiottito dal
buio. Il mio corpo è immobile su una seggiola di ferro dalle gambe che
sprofondano sempre più nel terreno, eppure ogni tanto mi manca il fiato, come
se stessi precipitando su un’altalena dalle fissate in qualche punto
infinitamente lontano dell’universo.
Il cielo è attraversato dalle ultime rondini che volano qua e là come
frecce. Rasentano la mia testa,
piombando a capofitto su vaste sfere di insetti sospesi tra cielo e terra,
sento il vento delle loro ali contro le tempie, vedo distintamente di fronte a
me il corpo nero di qualche insetto più carenato e più grande mentre viene
inghiottito da una rondine che lo inseguiva col becco spalancato, lanciando
grida. Il silenzio è tale che riesco persino a sentire il clangore del suo
corpo che continua a soffrire stritolato e smembrato dentro il corpo dell’altro
animale mentre risale inebriato nel cielo.
Resto ancora per molto seduto qui. La luce a poco a poco scompare, tutto questo
mondo vegetale diventa sempre più buio di fronte ai miei occhi, si incominciano
a levare da ogni parte i versi degli animali notturni, invisibili dentro il
nero fogliame.
Non un segno di vita umana.
Solo, quando il buio diventa ancora più fitto e si cominciano ad accendere le
prime stelle, dall’altra parte di questa stretta gola a strapiombo, su un
tratto più pianeggiante del crinale di fronte, incavato in mezzo ai boschi come
una sella, ogni notte, ogni notte, sempre alla stessa ora, si accende
improvvisamente una lucina.
Che lucina sarà? Chi
l’accenderà?